Riccardo Caporale
“Avanti popolo”. Il Pci nella storia d’Italia
Alcuni mesi dopo essere stata presentata in altre città italiane, è arrivata a Bologna, in Sala Borsa, la mostra sulla storia del Partito comunista italiano (Pci), inserita tra gli eventi celebrativi dei centocinquant’anni dell’Unità italiana.
La mostra è stata ideata e organizzata dalla Fondazione Istituto Gramsci e dalla Fondazione Cespe (Centro studi politica economica) e raccoglie il patrimonio archivistico della Fondazione Istituto Gramsci, della Fondazione Cespe e di archivi pubblici e privati, tra cui spiccano l’Archivio de L’Unità e l’Archivio audiovisivo del Movimento operaio e democratico.
Essa si propone di raccontare la storia del Pci soprattutto attraverso immagini in formato digitale e audiovisivi. Questa scelta rende la visita di facile approccio anche per il visitatore occasionale.
La mostra è divisa in sezioni cronologiche, corredate da brevi pannelli di sintesi della storia del Pci: talvolta, per alcuni passaggi importanti, come la Liberazione, il 1956 e il 1968, il contenuto appare però un po’ troppo stringato. Le informazioni sono corredate da materiale audiovisivo di ottima qualità, che offre percorsi tematici e interattivi per epoca, ove il pubblico può scegliere tra i filmati proposti. Per ogni sezione cronologica, vi è un modesto apporto di materiale originale, tra cui stampe, giornali, vecchie tessere, che possono facilmente richiamare il visitatore a un suo percorso di memoria personale.
Una delle parti interattive più interessanti è costituita dai pannelli che propongono i documenti originali digitalizzati: si può sfogliare il verbale della drammatica riunione del Comitato centrale dopo l’invasione dell’Ungheria, nel 1956, oppure il verbale di espulsione del gruppo de «il Manifesto». Manca invece, ed è un peccato, un qualsiasi documento sull’invasione di Praga del 1968. È possibile inoltre sfogliare digitalmente i manoscritti originali dei Quaderni del carcere di Gramsci.
Accanto a questi pannelli vi è una raccolta digitale d’immagini di partigiani e di manifesti del Pci che mancano, però, di un apparato critico, titoli e didascalie, e sono quindi di difficile collocazione cronologica e interpretativa.
La parte migliore per la qualità dei documenti proposti, completamente digitali e interattivi, riguarda la storia del partito nell’area bolognese e romagnola. L’azione locale del Pci è rappresentata, da immagini, filmati e altro materiale rari e di buona qualità. La mostra ne offre una sintesi che consente, comunque, di cogliere la specificità del percorso politico del Pci in Emilia Romagna e a Bologna. Da rimarcare i filmati autoprodotti dal partito, stupefacenti per la modernità di esecuzione e di comunicazione, sobri e accattivanti, che avevano lo scopo di presentare l’azione di governo comunista a Bologna.
La mostra centra quindi i suoi obiettivi: informare e coinvolgere un vasto pubblico, non necessariamente esperto di storia contemporanea.
Ci auguriamo che, con le stesse modalità, possano essere allestite altre mostre, su temi contemporanei, che invitino a riflettere sul nostro recente passato.
Questo contributo si cita: R. Caporale,“Avanti popolo”. Il Pci nella storia d’Italia, in «Percorsi Storici», 0 (2011) [http://www.percorsistorici.it/component/content/article/10-numeri-rivista/numero-0/34-riccardo-caporale-avanti-popolo-il-pci-nella-storia-ditalia]