Abstract - Marco Torello, Tra antimilitarismo e antifascismo: i sovversivi bolognesi visti attraverso i fascicoli della Questura tra il 1918 e il 1922

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Nel corso dei primi anni del Novecento la Questura di Bologna iscrive nel novero dei sovversivi un numero considerevole di individui, ritenuti colpevoli di aver attentato alla stabilità politica delle istituzioni con attività di tipo eversivo. Tra il 1918 e il 1922 sono circa 598 gli uomini e le donne considerati pericolosi per la sicurezza dello Stato. Persone di età, provenienze, professioni e ideologie profondamente diverse tra loro, accomunati dalla ingerente presenza delle forze dell’ordine nel loro vissuto quotidiano. Tale presenza può essere oggi analizzata grazie ai fascicoli del fondo “Gabinetto di Questura” serie IV 305bis “Persone pericolose per la sicurezza dello Stato” in modo da ottenere sia un profilo ideale del sovversivismo tra la fine della prima guerra mondiale e l’avvento del fascismo, sia un’analisi dell’evoluzione dell’atteggiamento delle forze dell’ordine (e delle istituzioni) nei confronti degli stessi sovversivi.

Parole chiave: sovversivi; Bologna; 1918-1922; antimilitarismo; antifascisti; polizia

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