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Matteo Troilo, Storie e protagonisti del turismo a San Marino. Un contributo essenziale all'economia della Repubblica, Collana sammarinese di studi storici, San Marino 2011

(Luca Piras)


La Repubblica di San Marino possiede una considerevole vocazione turistica che si è creata negli anni grazie al fatto di essere un piccolo stato indipendente dotato di un centro storico di rilievo. Le sue strette e scoscese strade sono affollate ogni giorno da centinaia di persone attratte dalla particolarità di questa terra. Il fenomeno è però meno scontato di quanto possa sembrare e proprio per questo di grande interesse. Quante di quelle centinaia di persone rientreranno la sera a casa o in un’altra località di villeggiatura, invece di passare la notte negli alberghi della Repubblica? Quanti di quei visitatori possono, quindi, essere definiti dei veri turisti e non dei semplici escursionisti giornalieri?
Il libro di Matteo Troilo, Storia e protagonisti del turismo a San Marino, tenta di rispondere a queste domande andando alla radice del fenomeno studiandone la storia e indagandone le radici. Il lavoro è diviso in due parti: nella prima si ricostruisce la storia con i suoi aspetti cronologici e istituzionali, nella seconda si dà voce ai protagonisti con le vicende biografiche e imprenditoriali.
La prima parte del libro riguarda quindi le vicende cronologiche del turismo sammarinese nelle sue varie fasi, da quando cioè pochi e colti visitatori ottocenteschi azzardavano una visita sin sopra al monte Titano, fino allo sviluppo del turismo di massa e all’entrata di San Marino nel Patrimonio dell’umanità dell’Unesco (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization). Tutto ciò analizzando elementi come lo sviluppo dei collegamenti con l’Italia, le politiche pubbliche di promozione del turismo e lo sviluppo economico della Repubblica. Questa parte è divisa in quattro capitoli che corrispondono anche a diverse epoche della storia del turismo italiano e internazionale. Il primo capitolo tratta perciò del turismo ottocentesco e della prima metà del Novecento con la transizione da turismo di élite a turismo per tutti. La ferrovia voluta dal regime fascista italiano consentì, in particolare, alla piccola repubblica di ricevere migliaia di visitatori giornalieri provenienti dalla vicina Rimini. Il secondo capitolo tratta dei primi anni del dopoguerra molto interessanti per la storia sammarinese perché sono quelli in cui si vivono le più gravi crisi diplomatiche con lo stato italiano. Tra il 1949 e il 1951 San Marino istituì un casinò che fu il più possibile boicottato dalle autorità italiane fino alla creazione di un vero e proprio blocco doganale tra i confini dei due stati. Nel 1957 si ebbe la cosiddetta crisi di Rovereta, quando per alcuni giorni ci furono ben due governi sul monte Titano, uno dei quali pienamente appoggiato dal governo di Roma. In entrambi i casi le autorità sammarinesi furono costrette a cedere alle pressioni italiane in quanto il blocco della dogana, impedendo i transiti turistici, rischiava di condurre la piccola repubblica alla bancarotta. Il terzo capitolo entra nel vivo del turismo di massa e arriva sino alla crisi degli anni Novanta che ha portato a un mutamento di impostazione in questo settore. Il quarto capitolo è perciò dedicato a quello che viene definito come turismo postmoderno o turismo globale, la fase che stiamo vivendo attualmente. Questo periodo è caratterizzato da un rinnovamento sostanziale dell’offerta turistica legata soprattutto all’utilizzo di internet e a nuove forme di promozione. San Marino ha in tal senso reagito alla crisi degli anni Ottanta-Novanta migliorando il proprio centro storico e aprendosi alle nuove tecnologie.
La seconda parte del volume è dedicata ai protagonisti di questo percorso, gli albergatori innanzitutto, principali artefici della crescita del settore, ma anche le istituzioni culturali e gli addetti al commercio, entrambi fondamentali nella storia sammarinese nell’arricchire l’offerta turistica. Nella parte dedicata agli albergatori l’autore ha ricostruito, tramite archivi e testimonianze, le storie dei fondatori degli alberghi, spesso emigranti di ritorno, che investirono nella loro terra il patrimonio di denaro e esperienza accumulati nei viaggi all’estero. San Marino ha oggi circa 30 strutture alberghiere che vanno dall’Hotel Titano, inaugurato nel 1894 e che ebbe come primo ospite il poeta Giosuè Carducci, a un modernissimo albergo della catena Best Western inaugurato da poco e dedicato al turismo degli uomini d’affari e al turismo congressuale. Completare il libro i capitoli dedicati ai musei e al commercio. L’offerta turistica di San Marino si completa infatti con i musei, solo alcuni con una storia lunga e molto interessante, e con i centri commerciali posti al confine con l’Italia. Grazie a un regime fiscale differente, San Marino ha infatti potuto anticipare negli anni Novanta la fase di costruzione dei grandi centri commerciali, oggi presenti in tutto il territorio italiano. Le motivazioni che hanno portato l’Unesco a fare entrare San Marino nel 2009 tra i siti del Patrimonio dell’umanità sono legate all’idea di secolare libertà che governa la piccola repubblica; hanno quindi poco a che fare con il commercio e il turismo d’affari e dei congressi. Il turismo a San Marino sì è però nella storia sviluppato anche grazie a questi aspetti che fanno sì ancora oggi, come dice l’autore nell’introduzione, che il fenomeno sia molto meno scontato di quanto si possa pensare.

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