Abstract - Francesca Boris, I Pepoli in età moderna a Bologna e in Europa

Nella Bologna del 1881, la morte senza figli maschi di Gioacchino Napoleone Pepoli, erede dei due rami più cospicui e celebri della sua famiglia, concludeva una storia plurisecolare e avventurosa. La stirpe dei Pepoli feudatari della contea di Castiglione, Sparvo e Baragazza, aveva segnato in più modi la storia della città, con la sua signoria medievale, i palazzi nel centro urbano, i possedimenti nel contado, le contese con i legati pontifici, le influenze politiche e culturali esercitate dai singoli personaggi nelle varie generazioni. La figura di Gioacchino Napoleone, patriota e protagonista del Risorgimento bolognese, si presta a terminare e a riassumere questa storia che fa dei Pepoli una famiglia di primissimo piano anche in età moderna a Bologna e in Europa. Dal Cinque al Settecento, attraverso le vaste proprietà terriere e i contatti con l’élite italiana ed europea, i Pepoli incrementano il loro prestigio fino a imparentarsi con i Bonaparte, attraverso i Murat, e con gli Hoenzollern-Sigmaringen, alleanze che, aggiunte alla loro notevole eredità storica, li rendono capaci di assumere un ruolo consapevole nelle battaglie del Risorgimento.

 

Parole chiave: Bologna; Pepoli; Gioacchino Napoleone Pepoli; Giovanni Paolo Pepoli; Sicinio; Età moderna.

PROFILO
Allieva di Lino Marini, Francesca Boris si è laureata in storia moderna all’Università di Bologna nel 1978. Archivista di stato dal 1984, è in servizio presso l’Archivio di Stato di Bologna, e dal 1997 è titolare della cattedra di paleografia presso la Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica dell’istituto bolognese. Inoltre è responsabile del servizio di conservazione e restauro dei documenti, cartacei e pergamenacei, dell’Archivio di Stato di Bologna, responsabile del laboratorio di restauro dell’Archivio, progettista di lavori di restauro. Nel corso della sua attività professionale, si è dedicata a ricerche e studi storici pubblicando vari saggi, e occupandosi del riordino e dell’inventariazione di archivi privati di famiglie nobili, di uffici governativi del periodo moderno, di tribunali d’antico regime. Ha collaborato all’edizione di carteggi di personaggi sei-settecenteschi.

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