Orazio Pavignani, Inseguendo mio padre. Cronaca di una ricerca: la Dvisione "Acqui" settembre 1943 (Vincenzo Sardone)
Orazio Pavignani Inseguendo mio padre. Cronaca di una ricerca: la Divisione Acqui settembre 1943, Minerva, Bologna 2016, pp. 272
(Vincenzo Sardone)
E’ una riuscita commistione fra romanzo autobiografico, cronaca, storia e memoria il bel lavoro di Orazio Pavignani fresco di stampa che, come suggerisce il titolo, riguarda una ricerca intima e personale sulla partecipazione di suo padre Marino alla vicenda della Divisione Acqui dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Scampato agli scontri e all’eccidio, Marino non aveva mai raccontato in famiglia quella dolorosa esperienza vissuta da giovane, ancora prima di sposarsi e mettere al mondo dei figli. L’autore comincia a seguire le tracce del suo genitore circa un decennio dopo la scomparsa (avvenuta nel 1989), quando è sua madre a parlargli della storia della Acqui, mostrandogli un articolo sull’argomento a firma di Mario Pirani apparso sul quotidiano La Repubblica.
Comincia così circa quindici anni fa per Orazio un intenso lavoro di ricostruzione storica in Italia e con frequenti viaggi a Cefalonia, l’isola principale teatro del massacro compiuto dalla Wehrmacht di cui furono vittime migliaia di giovani soldati italiani colpevoli di non aver ceduto le armi agli ex alleati. Contemporaneamente egli si impegna concretamente nell’Associazione nazionale divisione Acqui (Anda), che raccoglie l’adesione degli ormai pochissimi reduci e dei loro familiari e che si occupa della conservazione della memoria di quei fatti e dei suoi protagonisti. Partecipa a convegni, collabora con le scuole, facendo da guida presso i luoghi dell’eccidio.
Il libro si snoda in nove capitoli iniziali autobiografici in cui l’autore racconta il suo percorso in maniera appassionata e spontanea, uno stile che risulta coinvolgente per il lettore proprio perché scevro sia da orpelli stilistico-linguistici sia da quel talvolta freddo rigore “scientifico” da ricercatore storico, definizione nella quale egli stesso non si riconosce.
Consulta documenti, ascolta testimonianze, visita i luoghi e parla con le persone che ricordano, arrivando indirettamente a trovare qualche traccia della presenza di suo padre. Racconta inoltre la sua commossa partecipazione alle varie cerimonie commemorative, in particolare quella assieme ad alcuni reduci e membri dell’Anda, al seguito dell'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che nel 2007 volle celebrare il 25 aprile a Cefalonia presso il monumento ai caduti della Acqui.
La seconda parte del volume è costituita da una ricca raccolta di schede biografiche, brevi testimonianze, fotografie o semplicemente elenchi nominativi e rispettivo corpo di appartenenza di soldati della Acqui originari delle province di Bologna, Ferrara e Modena, reduci o caduti. Insomma un piccolo “pantheon” che vuole ricordare e rendere omaggio a questi uomini che hanno combattuto per il loro onore e per quello dell’Italia.
Pavignani è tutt’ora presidente della sezione di Bologna, Ferrara e Modena dell’Anda, fa parte della Giunta esecutiva nazionale dell’associazione con la carica di redattore del notiziario nazionale e curatore del sito internet www.associazioneacqui.it. Ha realizzato anche una splendida e documentatissima mostra storico fotografica dal titolo La scelta della Divisione Acqui a Cefalonia e Corfù nel settembre 1943 che è stata esposta in 65 sedi in Italia, fra le quali Palazzo d’Accursio a Bologna nel 2014, ricevendo la Medaglia di Rappresentanza della Presidenza della Repubblica.