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La valutazione storica del primo conflitto mondiale in Italia ha spesso visto una netta differenza tra una gestione Cadorna caratterizzata da una cieca applicazione delle norme disciplinari militari nelle unità al fronte e nella zona di guerra, e da una marcata tendenza da parte dei militari ad ampliare la propria sfera d'azione nei territori ad essi sottoposti, ed una gestione Diaz molto più attenta al benessere del soldato ed ai rapporti con le autorità civili. Differenza che si sarebbe concretizzata in una sorta di pacificazione tra comandi militari e soldati nel corso dell'ultimo anno di guerra, ponendo fine agli episodi di rivolta (ancorché limitati) registratisi alla vigilia di Caporetto. Sulla base della corrispondenza del comando della 2ª (poi 5ª) Armata italiana col comando supremo e con le unità e uffici dipendenti tra novembre 1917 e novembre 1918 (conservata presso l'archivio storico dell'esercito), il contributo si propone di problematizzare tale visione. I documenti d'archivio esaminati delineano infatti un quadro nel quale alle iniziative di welfare e propaganda rivolte ai militari si affianca una costante applicazione di strumenti repressivi e polizieschi che coinvolgono anche la popolazione civile e mirano a colpire tutte le espressioni di dissenso rispetto alla continuazione del conflitto. Non solo: viene alla luce una costante preoccupazione dei comandi militari per quanto accade all'interno del paese, specialmente per le attività disfattiste attribuite a socialisti e cattolici, in una identificazione tra nemico esterno ed interno che richiama le invettive cadorniane e arriva a prefigurare la comunità nazionale esclusiva del fascismo.

 


Parole chiave
:  p
rima guerra mondiale, Italia, Cadorna, Diaz, disciplina, repressione

 

Profilo

Jacopo Lorenzini ha conseguito la Laurea Magistrale in Scienze Storiche, con lode e in co-tutela con l'Université Paris VII – Denis Diderot, presso l’Università di Bologna nel 2012. Attualmente è dottorando all'Università di Siena, con una tesi su L'élite militare nella nazione; Il caso italiano in prospettiva comparata 1861-1915. Ha pubblicato articoli su war and society nell'Italia liberale e sul ruolo dell'esercito italiano nel quadro di legittimazione nazionale della monarchia sabauda, oltre ad un volume di sintesi sull'Italia nella prima guerra mondiale in chiave comparativa, previsto in uscita entro la fine del 2014.

 

Defeatists and Traitors. Italian Commands and the "Inner Enemy" (November 1917 - November 1918)

A major issue that had always been marked in the historiography of Italy's Grande Guerra is the difference between the two chiefs of the general staff which commanded the royal army during the conflict. If Luigi Cadorna is depicted as a stubborn, cold-hearted man who retained the disciplinarian issues as the core of his leading task, his successor Armando Diaz is presented as a soldier's friend, caring over all about the well-being of his men. Under general Diaz leadership during the last year of the war, therefore, we read in many great war histories that a sort of pacification took place between commands and trench soldiers. Pacification which led to the italian victories on the river Piave (June 1918) and at Vittorio Veneto (October-November 1918). Using the correspondence of the italian reserve army command (2nd, then 5th) with the general headquarter and his units and bureaux, we're going to deepen and challenge that vision, highlighting how the repressive action (regarding both the soldiers and the population in the rear areas) has to be considered a permanent feature of the italian war.

 

Keywords: First World War, Italy, Cadorna, Diaz, discipline, repression

 

Biography

Jacopo Lorenzini is currently a history PhD student at Siena University. His main research theme is the professional and cultural formation of the italian officers from the Risorgimento to the rise of the fascist regime. He wrote several articles relating to war and society in liberal Italy, and about the importance of the military for the national legitimation process of the House of Savoy. A synthesis book about the First World War will be published by end of 2014.

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